Secondo funzionari dell’FDA Avandia sarebbe associato a un eccesso di almeno 48.000 casi di infarto miocardico, ictus o mortalità cardiovascolare


14 Giugno 2010 - Uno studio non-pubblicato di Ricercatori dell’FDA ( Food and Drug Administration ), compiuto utilizzando il database Medicare, ha stimato un eccesso, nel periodo 1999-2009, di 48.000 casi di infarto miocardico, ictus o mortalità cardiovascolare tra i pazienti anziani trattati con l’antidiabetico Avandia, nei soli Stati Uniti.
Poiché i dati di Medicare si riferiscono ad una popolazione di età uguale o superiore ai 65 anni, una stima allargata porterebbe i casi a 100.000.

Avandia, il cui principio attivo è il Rosiglitazone appartiene alla classe dei tiazolidinedioni ( anche detti glitazoni ), a cui appartiene anche Actos ( Pioglitazone ).

E’ noto che i glitazoni possono causare scompenso cardiaco, provocare o peggiorare l’edema maculare.
Sia Avandia sia Actos sono associati ad un aumentato rischio di fratture sia negli uomini al di sopra dei 50 anni che nelle donne di età uguale o superiore ai 50 anni ma anche di età inferiore.

Il capostipite dei tiazolidinedioni, Troglitazone, è stato ritirato dal commercio a causa di grave epatotossicità.

Lo studio dei Ricercatori dell’FDA, ad oggi non rappresenta l’opinione dell’Agenzia regolatoria statunitense, che sta compiendo una revisione dei dati.

Secondo Public Citizen, tutti gli studi in corso con Rosiglitazone dovrebbero essere immediatamente interrotti, e il farmaco ritirato dal commercio.

Avandia è prodotto da GlaxoSmithKline ( GSK ).

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